Sabato domenica 26-27 marzo 2011
in anno 154 post Freud amicum natum
Servirà riferirsi alla Libia del momento.
Proseguendo il finale dell’articolo di ieri, se scrivessi un’Enciclica avrebbe questo titolo − che dice del pensiero −, equivalente a quell’altro celebre (1963) ma terminandolo con: hominibus bonae voluptatis:
rarissimi.
(segue).
Manco di tempo per proseguire, e rinvio l’articolo annunciato sostituendolo con una nota non meno attuale:
Poteri forti?
Duri magari, questo sì, come le nostre patologie (vedi Vite fragili, venerdì 18 marzo), ma forti cioè poteri non si può proprio dire:
sembrerebbe applicabile loro il detto “non sanno che pesci pigliare”, ma non per varietà di pesci (magari!, come al ristorante) bensì per scarsità di pesci (l’alternativa bombardare in Libia/non bombardare il Libia è scarsità):
la crisi economica mi sembra ormai un alibi globale.
Qualcuno se ne è accorto, ma ha saputo soltanto proporre l’Idea più nemica degli uomini, nonché vecchia e marcia, l’Utopia (Platone, Th. More) come governo di uomini saggi e capaci (ma come selezionati?).
Il Governo italiano attuale ha un’unica virtù, che è una virtù unica:
nel suo non prendere alcun pesce rappresenta tutti gli altri Governi avanzatamente e categoricamente.
Anche questa storia di sbarbine al piano sotto non fa scandalo ma documenta impotenza:
virtuosa Ruby, che ne ricava il massimo profitto senza versare una goccia di sangue.
PS Platone a Troia
Pesco l’espressione “Poteri forti” dalla prima pagina di un giornale di oggi:
ma i giornalisti non dovrebbero essere pagati per dirci news?, cose nuove, e non per servirci pesci vecchi, quelli che dopo tre giorni puzzano.
Per la verità, mangiamo pesci che puzzavano già tre millenni fa:
dico tre millenni e non due e mezzo, per accostare cavallo di Troia e Platone.