I paesi nordafricani e altri mediorientali potrebbero, chissà, incamminarsi alla democrazia, e noi lì a chiederci se importarla, o almeno favorirla.
Sono tra quelli che auspicano la democrazia, non senza qualche simultanea apprensione per il picconamento di quella italiana.
Sì democrazia, ma senza mai dimenticarne l’insuperabile definizione che ne dava quel logico di W. Churchill:
“La democrazia è il peggiore dei regimi, a eccezione di tutti gli altri”, dunque niente sovratono o falsetto democratico da verginelle della politica.
La Costituzione moderna non è esattamente la stessa cosa della democrazia, essa statuisce un orientamento comune certo, e in Italia vediamo quanto la certezza sia dinamitata con candelotti democratici.
Ma per dinamitare la Costituzione dello Stato bisogna ossidare il singolo, il pensiero di una prima Costituzione a sede individuale, quella che sempre e da sempre è de-stituita e che, presa nella sua destituzione o esautorazione, è l’uomo vecchio:
ho provato a scrivere lo Statuto o Costituzione della san(t)a e ovviamente laica sede individuale come lo Statuto, fonte di Società, dell’Amicizia del pensiero, amica e perfino angelo custode della Costituzione dello Stato, così zoppicante e sgambettabile, bisognosa di alleati.
Un candelotto recente è stato lanciato in nome dell’educazione, che è una parola tanto tanto perbene, chi oserebbe attentarvi?:
se non fosse che il Nazionalsocialismo è stato un maligno amalgama di educazione e mistica (psicologia delle masse) contro il Diritto, il tutto da “inculcare”.
Nel nostro democraticissimo mondo si dice “Psicologia” ma si legge “Educazione”, education all’americana, democraticissima:
sembra pluralismo ma è totalitarismo, perché ciò che resta dell’inculcare è l’inculcamento stesso, uguale in tutti i plurali.
Lavoro a che l’appello a democrazia e diritti umani non ossidi il pensiero di una prima Costituzione eternamente rimandata (rimossa).
E’ questa a iniziare quell’habeas corpus che l’altra zoppicantemente asserisce.
In base alla mia lunga esperienza, ho qui l’occasione di segnalare con precisione uno dei principali errori del cattolicesimo moderno, quello del suo fanatismo per l’educazione:
se il cristianesimo almeno cattolico valesse qualcosa, sarebbe perché costitutivo non educativo:
lo dice anche Il grande Inquisitore di Dostoevskij, che descrive la distinzione tra Costituzione e Educazione.
Le mie sono parole al vento?
mercoledi 2 marzo 2011