L’ETERNO FEMMININO, O L’ETERNA ROSSELLA

Tra gli alcuni ed elementari meriti che mi riconosco, c’è quello di avere individuato in Rossella o’ Hara la rimozione portata in rilievo da Freud:
“Non voglio pensarci oggi, ci penserò domani!”:
è un’individuazione che rende intelligibile la rimozione a livello mondiale, stante il successo mondiale di Via col vento.

Si tratta di atto − molto comune e facilmente osservabile e descrivibile −, cioè sbagliavano quegli psicoanalisti che paragonavano la rimozione a quella dell’automobile, con duplice errore:
di trattarla come fatto spaziale anziché temporale,
di trattarla come fatto proveniente da altrove, tra capo e collo, anziché come atto del soggetto stesso, io, un atto di omissione (ciò è puro Freud).

Questo atto implica un infinito di “domani”, l’eternità:
è l’eternità delle religioni, che è un’eternità filosofica, cioè la Storia della filosofia ha preso in carico la rimozione.

Ho appena illustrato “A chi non ha sarà tolto quello che ha” (vedi introduzione dell’articolo di ieri) come il verdetto che collega alla rimozione il ritorno del rimosso, per mezzo di interpolazioni poste tra [ ]:
“A chi non ha [messo: l’occhio o la mano o qualsiasi altra cosa] sarà tolto quello che ha [ma non lo ha messo]”:
anzitutto non lo ha messo con il pensiero:
ho poi completato “messo” con “messo in mezzo”, vedi ancora Seduzione, sfruttamento di ieri.

Si tratterà poi di non fare di ogni erba un fascio, e di distinguere i diversi casi di sanzione al non mettere voluto in forza di un’obiezione di principio:
un caso è quello del sintomo isterico, un altro è quello della sanzione nella paranoia (“che cosa vuole da me?”), un altro ancora quello della parabola che imputa un ladro, e ladro per abietti motivi (posso ormai dire: per obietti motivi).

La storia della psicoanalisi è la storia del non avere seguito Freud, e proprio a partire dalla rimozione ossia dal vistoso atto di omissione che (s)popola strade, piazze, case, Palazzi:
seguito dalla sistematizzazione che fa Sistema (maledetta parola moderna) come Ordine finalizzato alla censura dell’avvenuta omissione, ossia un Ordine sempre anarchico, dis-ordinato.

É semplice logica il fatto che la psicoanalisi è regola di non omissione e non sistematizzazione.

Molti hanno decretato il “genio” di Freud ma solo perché promoveatur ut amoveatur:
sarebbe intellettualmente più onesto ripartire dal lato opposto, e chiedersi se Freud abbia mai detto qualcosa aldilà del semplice truismo, come nel caso della rimozione che è un’osservazione alla portata di tutti.

In fondo Freud non ha fatto che dare rilievo al Salmo che descrive occhi che non vedono e orecchi che non odono, in assenza di lesione organica, sine materia.

martedì 22 febbraio 2011

 

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