Ieri ho stilato la lista della Multinazionale delle Idee platoniche, allungando quella di Platone quanto egli neppure pensava:
Anima, Donna, Fallo, Amore, Madre, oltre a Bene Bello Vero.
La tarda modernità si è poi aggiornata con l’aggiunta dell’Idea “Bambino” (l’idealizzante di turno è stato Ivan Karamazov):
né da tanto kitsch visionario − vale per tutto il repertorio ideale platonico la canzone Mamma! − è stato risparmiato Gesù bambino, quello che platonicamente “scende dalle stelle”, anima di un Dio minore-minorato-autistico:
quanti Gesùbambini dell’arte sacra sembrano degli autistici!, o semplicemente degli idioti (ancora Dostoevskij).
Tutte le Idee hanno in comune di essere le pietre tombali del Cimitero celeste o, come è stato detto, “sepolcri imbiancati”.
É per comune senso del pudore che appena menziono l’Idea “Bambino” come l’oggetto che manca alla “Madre”, oggetto a, “scarrafòne”.
A volte la volgarità torna utile:
l’Idea si dice anche “patacca” (moneta di poco valore, macchia, il genitale femminile deprezzato).
Il mio spirito si eleva devotamente alle Alte Sfere di John Doe:
Trattato teo-filosofico che ha opportunamente scelto il genere comics per mostrare “Dio” sottomesso e umiliato, Poverodio!, dalla Multinazionale delle suddette Sfere (bravissimo Recchioni).
É sempre notevole il sarcasmo teologale platonico, “Mistero buffo” prima di Dario Fo ma per nulla comico, Cielo infernale.
giovedì 24 febbraio 2011