NON FACCIAMO CAUSA

Seguito di venerdì 14 gennaio, La buccia di banana, o la marcia su Roma.

Trauma non è causa bensì tentazione irresistibile, come lo è una buccia di banana o una macchia d’olio.

Al trauma non causale ma peggio, segue un software appunto irresistibile:
1. sessualità, 2. innamoramento, 3. religione, ossia la triade chimica dell’uomo vecchio, compulsione.

Secondariamente, tra i peccati patologici c’è “scopare”(spazzatura) anziché chérir sessualmente (cambia tutto, in particolare sparisce l’idiota “concupiscenza”).

Ma in tutta questa sfortuna c’è una fortuna, in tutta questa cattiva notizia una buona notizia:
questi software che si sono installati proditoriamente sono infelici, però sono pensiero, dicono qualcosa del potere del pensiero.

Parliamo di un bivio del pensiero, di altro potere.

Conosciamo l’onnipotenza incurabile del pensiero patogeno:
anche se poi si presenta nelle vesti della modestia, della debolezza, delle lacrime, del dramma, infine della melanconia senza lutto:

nella salute il pensiero rinuncia alla miseria dell’onnipotenza.

Siamo misericordiosi con Dio onnipotente!, tanto bestemmiato con questo attributo.

Come servi non siamo soggetti a cause, non facciamo causa da liberi senza causa.

lunedì 17 gennaio 2011

 

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