FUORILEGGE: DOPPIO SEQUESTRO

Rimango dell’idea che l’Italia è il centro del mondo (è già accaduto), e non mi vergogno di essere italiano neppure quando è centrale nel peggio, e duplicemente (1° e 2°), il che dico riprendendo il recente Documento (La Fuorilegge, lunedì 10 gennaio):

La Fuorilegge
La 56/89 o “Legge Ossicini”
Il reato di leso diritto.

1° al flagrante marasma istituzionale odierno per inosservanza e peggio delle Leggi statuite,
2° corrisponde, impercettibilmente per i più, il marasma dell’istituire Leggi che non lo sono, come nel caso di Fuorilegge appena documentato.

Le due situazioni si corrispondono e rinforzano.

Se fossi docente di Diritto in una Facoltà terrei il Corso annuale, a partire da questa Fuorilegge, sul Permesso giuridico, avendo come capitoli della trattazione quelli elencati nell’Articolo V, e anche VI, del Documento:
salute psichica, libertà, verità, amore, pensiero, psicologia, competenza (individuale), vivono nell’ambito del permesso giuridico salvo espresse proibizioni giuridiche.

Non sto a ripetere che quello del pensiero è un regime di Impresa.

Ho già osservato che questa non è la problematica del Liberalismo, e neppure dei Diritti umani.

Il nostro è un mondo in cui quasi nessuno si permette, e sarebbe finalmente ora di pensare che la violenza sta in opposizione al permettersi (il cui nemico è l’invidia con la sua violenza):
è da ciò che è nata la psicoanalisi, dall’osservazione del non permettersi anzitutto di pensare:
questo è un lavoro per la legge che fa il movimento motorio proprio a ciascuno (ecco il senso di “libertà”).

L’amore è legislazione, regime dell’appuntamento per ricavare profitto (non doni, non equivalenti) dalla partnership con un altro.

Siamo nello stesso marasma del chiamare un Partito “Partito dell’amore”, che è un marasma bipartisan perché anche un politico di sinistra ha usato un’espressione simile a “Partito della felicità”:
ora, amore libertà pensiero felicità … sono faccende tanto pubbliche quanto di competenza giuridica, ossia universale, individuale.

Siamo sequestrati in una duplice illegalità.

Ripeto che “Legge” non significa comando, imposizione, repressione, bensì l’opera di mediazione che serve il movimento (il che è un’ovvietà se pensiamo al cervello).

Ci avviciniamo non al Padrone assoluto (che “sogno”! quello hegeliano), ma al Servo assoluto, Servaccio!

venerdì 21 gennaio 2011

 

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