CHE FATICA! UNA SCOPERTA

Sabato domenica 22-23 gennaio 2011
in anno 154 post Freud amicum natum

 

Si dica ciò che si vuole di Caligola, resta che lui di sesso si intendeva, i nostri ometti no, lussu(ri)oso lui non loro:
appena un passo dopo tanta miseria sessuale viene la pedofilia.

Spero che la giovane R. non si faccia monaca, e il meno giovane B. (vocazione un po’ tardiva) neanche:
rafforzerebbero l’idea che la virtù consista nell’esclusione dei sessi, ossia nella perversione (osservo che la pedofilia ha escluso i sessi).

Ma questo è solo uno spunto per dire “Che fatica!” bere un bicchiere d’acqua ossia riaprire una porta già aperta.

Una scoperta grazie a una rilettura. Per riuscire faticosamente ad ammettere che sensi e cuori hanno non bisogni ma bisogno di messa in moto, c’è voluto nientemeno che di pensare allo Spirito Santo, come fa un Inno liturgico che ho appena riletto, quello intitolato Veni creator Spiritus (Rabano Mauro, IX secolo), là dove dice:

Accende lumen sensibus,
infunde amorem cordibus

appunto per riconosce che sensi e cuori hanno non bisogni ma bisogno di venire mobilitati (accensione, infusione).

Abbrevio. “Sensi” e “cuori” non hanno un’autonoma o naturale messa in moto, la natura è essenzialmente frigida cioè priva di moto autonomo:
prima del loro ec-citamento o vocazione (non causalità) la loro vita è quella del coma o “pura natura”, cadavere che non si decompone, vita senza vita:
la messa in moto dei corpi (“sensi”, “cuori”), anche sessuale, è artificiale o meta-fisica:
ecco la “passione” al suo inizio, una messa in moto passiva (patior), occorre un eccitamento sinonimo di vocazione.

Ma questa era una porta già aperta fin dal bambino, subito chiusa e che fatica riaprirla!

Lo Spirito Santo dovrebbe essere contento del complimento di vedersi riconoscere come un curante della frigidità della natura:
suo devoto come sono, non escludo che aggiunga grazie o supplementi o artifici metafisici, o metapsicologici, alle grazie o supplementi che già possiamo riconoscere senza il suo diretto intervento.

“Dis-graziati!” dovrebbe titolare l’Osservatore Romano.

 

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