14 DICEMBRE: DA QUI ALL’ETERNITÁ

Da qui all’eternità, Regista Platone, ma possiamo dirlo da qualsiasi “qui” o punto di partenza, da quindici anni fa come dal 14 Dicembre o dall’11 Settembre:
significa che qualsiasi cosa succeda non è successo niente, o l’ancien régime, vedi ieri e l’altro ieri.

Dopo l’Ipazia di ieri, ci metto un tocco di buon umore logico, immaginando che l’episodio di Ipazia (o almeno attribuitole) riguardasse me:
nella mia tenera tolleranza le avrei risposto:
“Ipazia, sei proprio una st…za!”,
sicuro che allora Ipazia si sarebbe … innamorata di me, così che poi i suoi numeri intellettuali si sarebbero uniti ai miei, e senza le solite obiezioni oppure compulsioni sessuali, ossia deplatonizzandosi.

Infatti nell’episodio le è attribuita la Teoria dell’amor sexualis tra uomo e donna come istintivo, fisico, naturale, sensibile, materiale, impensabile, bruto (che insalata!), Teoria già platonica e molti secoli dopo hegeliana:
per la quale la Civiltà non può farsene nulla a parte la riproduzione della specie e la sua conservazione proletaria.

Ma detto questo possiamo ora, per contrasto, portare alla luce due pesi o misure del pensiero:
la Teoria riguarda solo l’amor sexualis tra uomo e donna, mentre quello omosessuale tra maestro e discepolo, “amore platonico”, è artificiale, metafisico, colto, spirituale, perfino politico (“virtù”), benché anch’esso sensibile (cutaneo, orifiziale e spermatico).

Osservata la differenza tra i due amores, balza all’occhio una mancanza di elaborazione intellettuale, artificiale, filosofica, per quanto riguarda l’amore sessuale tra uomo e donna:
osserviamo cioè una sorta di de-menza filosoficamente militata per mancato investimento del pensiero in una direzione, come nel caso della povertà economica quando questa è ascrivibile a una disoccupazione non forzata.

Ho sempre osservato che a Platone non piace il lavoro (il suo come quello greco è un pensiero schiavista), a partire dal lavoro intellettuale che farebbe rapporto con una donna (Platone non ci si mette neppure).

Salvo eccezioni, l’umanità non è progredita di un passo rispetto a questo tabù dell’investimento intellettuale.

Il buco di pensiero oggi dopo il 14 dicembre è bi-partisan, circa 300 a testa con la differenza indifferente di fenomeni di spola, semplice statistica (non prendetevela con la monetina).

In Platone la Materia è solo un’Idea sublime come le altre, idealizzata però al ribasso secondo la coppia presupposta alto/basso.

Risulta un ribassismo economico che abbassa la materia e umilia gli uomini.

giovedì 16 dicembre 2010

 

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