IL PADRE E IL MAMMUTH

Segnalo l’alta condensazione della frase con cui Raffaella Colombo ha riassunto Freud:“Il Padre è morto, viva la Religione!”

Ora rammento quella sciocca battuta che accostava alla Mammuth il Babbuth:
vorrei che restasse solo una stupidaggine alla seconda potenza ma non è così, è un sarcasmo che descrive la reale situazione mondiale di padri e madri.

J. Bowlby dovrebbe sottoscrivere, e rititolare con questo sarcasmo la sua opera, e ciò dicendo introduco un criterio generale:
è inutile perdersi a fare la critica di questo o quell’Autore, è sufficiente rititolarne l’opera (io l’ho fatto per Platone, Kant et al.)

La storia del cristianesimo l’ha fatta grossa facendo di esso una religione, quella del Babbuth ovviamente Sommo, salvo poi qualche remake anche autorevole volto a rettificare che un po’ è anche Mammuth:
dal Vitello d’oro al Mammuth di latta:
sarebbe da sbattezzarsi e islamizzarsi, perché più dignitosamente l’Islam non ha Mammuth (vedi I Santi Gheddafi e Ahmedinejad, 4-5 settembre).

Fede a parte, resta unico il caso dell’irreligioso Gesù che ha asserito che il Padre è vivo:
non perché abbia patern-ità − quella disastrosa “ità” − bensì perché ha un figlio, o almeno uno, e che questo lo è in quanto erede, “generato non fatto”:
quanto agli spermatozoi e al co-ìre, l’importante è non avere obiezioni di principio:
come lo è la distinzione alto/basso, spirituale/carnale, divino/umano, e tutta la paccottiglia “spirituale” dei secoli.

Di cui Freud ha fatto giustizia con “pulsione” ossia un nome non indispensabile della legge di moto dei corpi (“spirituale”?, ma sì):
l’innocente non si scandalizza quando inferisco che, se Gesù è risorto e asceso, allora ha anche lui “pulsione”:
ma è proprio questo “il punto” cui i secoli girano intorno.

Io non sono Gesù Cristo − potete … credermi! −, ma passo la mia vita, quanto al Padre, ad asserirlo:
ciò al seguito permanente di J. Lacan, che tanti anni fa poneva la questione − caso unico dopo Freud −, se “Padre” abbia un qualche significato, e ha continuato a porla (Seminario I nomi del Padre, 1973-74), benché con poco successo quanto a lui.

lunedì 20 settembre 2010

 

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