IL BLUE-BOY ETERNO, CON LA BLUE GIRL ETERNA

Coda dell’articolo di ieri (Comunismo), a proposito dell’essere-in-crisi come sudaticcia categoria dello spirito.

Il popolo dice bene “malmostoso”, però l’intellettuale
– no, intellettuali siamo tutti fin da bambini: parlo dell’intellettuale-in-crisi, che oggi è un must, peggio dell’“intellettuale organico” perché è un prodotto intestinale del catabolismo di questo -,
non intende che  parla di lui:
qui è il popolo che si vendica per essere stato censurato dall’essere intellettuale, ma invece tanto “concreto” (anche qualche gelataio):
la vendicatività popolare ha questa ragione, benché impotente.

Anche il Comunismo ha finito poi per trattare il popolo come Buon Popolo anzi Buonpopolo, salvo massacrarlo quando non corrispondeva all’Ideale (i kulaki massacrati da Stalin).

Il blue-boy eterno non è quello triste o luttuoso per un evento contingente:
è quello che nel suo pensiero non ha la frase, dogma non  dogmatico, “mi va”.

Non conosco espressione linguistica più perfetta di questa:
basta farne l’analisi logica quanto al soggetto anzi ai soggetti implicati, al verbo e ad altre componenti implicite, un’espressione universale:
l’andare di qualcuno (senza preselezione particolare) mi con-viene, e io posso propiziare questa convenienza.

Sto parlando della melanconia (Lutto e melanconia), di Antigone (la blue girl eterna), dell’antigonismo di un secolo, descrittivo anche della storia del Comunismo.

Il blue-boy eterno ha una bandiera con cui conquista il suo posto al sole:
è la critica di tutte le ortodossie, e in questo sembra ineccepibile solo perché condivide, mutando fronte o gabbana, l’errore di tutte le ortodossie:
l’errore di trattare le loro proposizioni più elementari o basali o fondamentali diciamo pure “dogmi” in quanto frasi, come Teorie:
ecco il dogmatismo, anche del blue-boy eterno, l’interpretazione della frase portante come Teoria.

Io ho e sostengo il dogma, ortodossia del soggetto autonoma da chiese, partiti, gruppi, “Mi va”, universalizzante.

Poi il blue-boy recita lo psicodramma millenario del dubbio di fede, del credo quia absurdum, del je t’aime moi non plus:
non se ne può più, tutti platonici:
ai prigionieri nella caverna va solo rivelato il loro platonismo.

venerdì 9 luglio 2010

 

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