Rammento un fantasioso comics di buona scuola di disegno a china, che narra per l’occhio concupiscente le performance di una di quelle sale riservate molto in, in cui ci si esibisce in numeri di libido parcellizzata, per ogni gusto benché ancora tradizionale (niente sadomasochismo né pedofilia), garbatamente senza esclusione di varianti omo o transex, insomma tutta la gloria huius mundi neurotici.
Nel volgere delle variazioni erotiche
− che mi ricordano sempre Pompei, che offriva per molti sesterzi anche prestazioni sadomaso soft, ricordate la fanciulla fustigata della Villa dei “Misteri” con tanto di Iperfallo?, bum! −,
viene il momento in cui i due simpatici nudisti interattivi fanno una certa mossa, diciamo così, un po’ inventiva
− ma neppure tanto, le combinazioni possibili sono esaurite da tempo, ormai si fa solo remake −,
al quale eccitamento una dama del pubblico esclama:
− Ma … ma è perverso!
Eh no signora!, non è questa la perversione.
(segue)
mercoledì 9 giugno 2010