Uff!, sulle prime pagine ancora e ancora questa storia di pedofilia e preti, allora aggiungo una parola spero l’ultima.
Diversi anni fa ho regalato a una dama, credendo di fare chissà che, un grosso e costoso putto barocco dorato, connotato dalla solita generosa oscena esibizione di cosce infantili:
benché lentamente, questa è stata la mia prima occasione per cominciare a porre mente alla pedofilia nel suo inizio sempre spirituale, estetico e pedagogico (cave spiritum!):
la pedofilia è una Cultura estetico-pedagogica.
Certo, questa è solo una condizione predisponente generica:
la sua perversione ancora generica (riguardante sempre la differenza sessuale per negazione di essa), attende dei convertiti individuali alla perversione stessa, dei nevrotici che fanno il salto:
ho già detto (vent’anni fa in “Leggi”) che la perversione è la missionaria della nevrosi come terra di missione.
Omettevo di dire che la pedofilia è anche Cultura sadica, nella formazione reattiva ama tanto tanto i bambini, è davvero pedo-fila (vedi articoli appena precedenti).
Quanto alla Chiesa, sarebbe per lei una buona occasione, condanne a parte, di rivedere certi suoi assunti di base specialmente moderni (dal Cinquecento):
senza questa revisione non cambierebbe nulla, neanche se bruciasse preti pedofili in Campo dei fiori:
speriamo di no, poi diventerebbero dei martiri con tanto di San Pedofilo laico, nuovo San Sebastiano.
Anni fa ho avuto a che fare con il caso meno pedofilo di pedofilia che io abbia mai conosciuto, che è andato incontro a conseguenze penali e morali rilevanti:
è il caso di qualcuno che ha avuto un breve momento psicotico con passaggio all’atto pedofilo (usiamo parlare di acting out):
il cui senso era del genere buttarsi-via, qualcosa come la ricerca “slava” dell’abiezione che troviamo in tanti scrittori russi (colpire se stesso per colpire altri).
Questa persona, stimabile nel suo reggere pesi nevrotici, era una buona matita, del che avevo prova tra le tante sue carte a mia disposizione:
tra i disegni, quelli di meravigliose fanciulle adolescenti, giovani donne insomma, ossia l’opposto normale della pedofilia, che vuole putti:
sono ragionevolmente certo che se avessi testimoniato al suo processo, gli avrei risparmiato almeno parte delle suddette conseguenze (mi è stato impedito):
non era sadico, nel momento psicotico ha cercato vendetta, non verso i bambini.
mercoledì 7 aprile 2010