DULCIS IN FUNDO

Questo Max Ernst è presentato esaurientemente dall’articolo di ieri:

ernst-max-1926-la-vergine-sculaccia-cristo-bambino-davanti-a-tre-testimoni-museum-ludwig-colonia
La Vierge corrigeant l’Enfant Jésus devant trois témoins, 1926

La traduzione sculaccia è corretta ma parziale, il verbo completo è correggere nel significato pedagogico, poi anche di politica criminale (Istituti di correzione).     La ferocia pedofilo-sadica di questa Vergine che corregge il bambino è flagrante, e in passato l’avevo già segnalata in Beatrice mammina e maestrina, nonchè sadica e necrofila (Muover dovieti mia carne sepolta, Purg. 31,48).

Ernst è sagace nel rappresentare alla finestra André Breton, Paul Eluard, sé stesso, insomma dei laici che magari saranno anche dei feroci laicisti che vogliono mangiare il Papa e naturalmente andranno all’inferno:
però sono anche dei non ingenui ingenuamente sbalorditi – l’ho visto molte volte – che nella storia del cristianesimo possano succedere certe cose:
non è con la Madonna che Max Ernst ce l’ha, lui la scopre nelle coperture che le vengono fatte dare (come quella a Beatrice fra le altre).

A queste certe cose non erano preparati per difetto in loro della laicità freudiana, che fa considerare già clericale la nevrosi e l’intera psicopatologia, di cui tale storia è stata il terreno di massimo sviluppo, benchè non di nascita:
come il grano per la zizzania.

martedi 13 aprile 2010

 

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