I DEPRIMENTI

A dispetto del dispetto di tutta la Psichiatria odierna, ossia del fanatismo della Depressione:
non ci sono depressi ma deprimenti,
e tutto il resto:
non ci sono noiosi ma annoianti, non infastiditi ma infastidenti, non delusi ma deludenti, non disturbati ma disturbanti, non insoddisfatti ma insoddisfacenti, non perseguitati ma persecutori (fino a querulomani, che perseguitano tutti compresi i loro avvocati), non invidiosi ma invidianti (in questo caso c’è sinonimia quasi trasparente).

Sono sulla direttrice freudiana:
i suicidi sono omicidi con spostamento del bersaglio sulla propria persona,
la melanconia organizza discorsivamente l’odio,
tanto “amore” è formazione reattiva del sadismo
(dimostravo le tre cose in Antigone)
Cambia il trattamento del caso, e la sua narrazione.

La buona notizia in tutto questo è che pur sempre c’è atto, e che da qui, e solo da qui, si può ripartire.

Atto da malavita ma atto:
si può riaprire il processo che ha reso malavitosi come soluzione senza … soluzione.

martedì 16 marzo 2010

 

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