Vale l’articolo di ieri.
Prendete carta e matita, e scrivete estensivamente tutta la casistica che vi sovviene del concetto di appuntamento, senza censurarvi nell’estensione:
se non siete completamente abbrutiti, troverete che essa almeno sembra non avere limiti, ossia, come scrivevo ieri, “appuntamento” è parola grave perché significa che non c’è atto in cui non ne va della pelle, anche per il meglio.
Poi ci sono i poveri, che tali sono perché non hanno la propria vita come regime di appuntamenti, cioè sono poveri proprio per questo:
la povertà psichica, o psicopatologia, è s-venire dall’appuntamento anche quando questo è possibile, anzi e proprio perché a portata di mano.
Definisco “Mondo” il regime contrario all’appuntamento.
lunedì 1 marzo 2010