CESARE BATTISTI, O LA FABBRICA DELLA CAUSA

Si fanno carte false (alla lettera) pur di precostituire una causa:
tutti sono ai comandi della Teoria per cui si vive e si esiste per una causa:
una Teoria antica, quella per cui esistenza e vita hanno causa.

La ricerca della causa ha come … causa, che cosa?:
perlomeno ha sempre ricevuto un nome, “angoscia”, in latino angustia, una anginosa angustia del pensiero il cui enigma è rimasto inesplorato fino a Freud (lo stesso Kierkegaard si è guardato dall’esplorarla):
essa esige a ogni costo soddisfazione, senza soddisfazione:
la troviamo presto, nella Storia del pensiero:
in Greci e Buddha, due lontani molto vicini.

Il caso Battisti, colpevole di omicidi giudicati, è stato eretto a causa pubblica di stampa, televisione, gruppi, personalità, governi al massimo livello, senza altra ragione che questa erezione stessa;
non diversamente dal caso Eluana Englaro, lungamente eretto a causa pubblica senza una ragione che la consegnasse agli opposti partiti sull’eutanasia:
come addormentata nel bosco benché non più bella, il suo caso non si prestava alla casistica dell’eutanasia in ambedue i fronti:
nè agli argomenti filoeutanasici (sofferenza fisica, sofferenza morale),
né a quelli ufficialmente antieutanasici che umiliava, incapaci com’erano di addurre come argomento a loro favore il fatto che Eluana era viva perché non c’era alcun motivo per negare che sognasse ossia pensasse ossia vivesse:
alla disastrosa-patetica coscienza patologica questo argomento dispiace.

Purché si faccia causa (fiat causa! come fiat lux!), a tutti i costi!:
come a tutti i costi, anche logici e giuridici, sono stati messi-in-causa Cesare Battisti e Eluana Englaro (si può incrementare la casistica).

Giù i toni!, e torniamo stupidi come siamo:
siamo a “Piove Governo ladro!”

La patologia è la fabbrica delle cause, per le quali si darà la vita:
e senza risparmio di quella altrui.

Non c’è causa del pensiero:
dal punto di vista del vecchio buon Sant’Uffizio non troverei eresia peggiore dell’asserzione che Dio ha creato il pensiero cioè ne sarebbe la causa.

Il pensiero non ha causa ma è atto:
in ciò l’antica Guerra continua.

Se “Dio” esistesse e non fosse nevrotico (come tutti lo pensano), sarebbe lo psicoanalista di tutti, persi dietro la causa persa della causa.

Milano, 20 novembre 2009

 

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