PEDOFILIA: VERBALE E MANUALE

La parola-chiave è “filìa”, letteralmente amicizia o anche amore:
pedo-filia ossia volere-bene-ai-bambini, ironia involontaria ma corretta della lingua:
infatti tutti i mali sono mali … d’amore:
una morale degna di questo nome ripartirebbe da qui (non è mai successo).

Quante volte ho ripetuto (per quel che serve) che l’angoscia deriva dalla credenza in un amore che non lo è !,
ossia non da un’illusione ma da una contraddizione, A non è non-A (si prenda nota della distinzione).

Ora mi riferirò a un caso tra casi a me noto come psicoanalista (ma potrebbe essermi noto in via diversa, a me come a tutti):
a più riprese se non in continuazione, da bambina questa giovane donna è stata sottomessa in famiglia ad atti pedofili, non solo da parte di un uomo ma anche di una donna:
non sto a descriverne la patologia nevrotica, clinica e non clinica:
basta sapere che la sua patologia non è debitrice di tali atti, essendo identica in soggetti mai sottomessi a tali atti.

Tengo a dirlo perché il trauma patogeno, con danni permanenti salvo intervento dell’irreligioso miracolo psicoanalitico, è da pedofilia verbale, da mettere le parole addosso non le mani:
il danno è inferto al pensiero, alla competenza del pensiero, quello che per la prima volta chiamo intelletto efficiente, iniziante, produttivo di leggi per il moto del corpo in ordine al regime dell’appuntamento.

Da qualche decennio la pedofilia ha fornito un sordido alibi alla Cultura mondiale, che non vuole sapere il trauma da parole-amorose-addosso, la vera pedofilia patogena.

Conosco soggetti che sono passati dall’avere subìto la pedofilia verbale, all’agire la pedofilia manuale:
un passaggio all’atto abbastanza banale (non sono tenero con la banalizzazione).

Non faccio sconti al pedofilo, semplicemente sposto l’imputazione:
diciamo che poiché al bambino manca ancora il sale dell’ad-olescenza, il pedofilo manca di sale, o di gusto:
viltà intellettuale, o morale:
quella del feticista che ha fatto del bambino un feticcio, un in-vece.

Ho recentemente rammentato la battuta evangelica sul sale decaduto dalla salinità:
questa è il nesso tra pensiero e differenza dei sessi, decadente nel pedofilo.

Detto all’antica:
nel pedofilo è decaduto o almeno decadente il complesso edipico.

Senza “l’Edipo” siamo dei cafoni dello spirito:
questa è un’imputazione.

La pedofilia verbale non ha Tribunali:
per questo abbiamo inventato il Tribunale Freud.

Milano, 19 giugno 2009

 

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