Per tanti anni ho creduto, senza crederci, di racchiudere il me l’esigenza, o bisogno o domanda o desiderio poco importa, di un aldilà della vita mortale:
che lo si chiami vita eterna, paradiso, o altre stregonerie linguistiche, per esempio i pascoli celesti di Wakantanka.
Dopo avere realizzato che l’umano (= il pensiero) è già l’aldilà della natura, meta-fisica, non ho dovuto faticare a riconoscere in una tale “esigenza” un’in-credibile credenza.
Ma non mi sto convertendo ai Sadducei piuttosto che ai Farisei (lascio a voi di informarvi in proposito):
sto solo osservando che, non avendo affatto in me una simile esigenza, potrei solo essere interessato a un’offerta in tal senso, a condizione che sia un’offerta e che sia appetibile:
e penso che offerta e appetibilità siano un solo pacchetto.
Offerta, ossia un accadere in-edito:
potevo dire “nuovo”, ma c’è novità se c’è edizione, nuova edizione.
Io non mi lamento affatto della vita che ho fatto finora, in cui mi è capitato di tutto e anche degli entusiasmi, e attuali:
ma non potrei considerare appetibile un’offerta di un ulteriore aldilà che lasciasse socchiusa la possibilità che dopo ricominci tutto daccapo.
E, a buon buon-senso, non mi basta quella certezza che deriverebbe solo deduttivamente dalle premesse di onnipotenza e scienza divine, visto che queste non hanno impedito che le cose andassero come sono andate:
cioè il vecchio buon “peccato originale”, quello che ricomincia visibilmente nei primi anni di vita di ogni bambino.
Un’offerta è un’offerta:
se “Dio” esistesse io gli faccio sì i migliori auguri (non sono ateo), ma non mi interessa:
che me ne faccio di un “Dio” che non sia un mercante?,
ossia con profitto suo quanto mio?:
“ama il prossimo tuo come te stesso”.
Non mi fido di chi non ci guadagna:
ossia di chi non condivide con me la medesima legge di moto.
Non mi fido di nessun discorso in cui salus e salute
– mia e di un altro –
non designano il medesimo concetto e non denotano la medesima realtà.
E non mi basta che si dica che co-incidono:
in tutte le patologie c’è co-incidenza di agente patogeno e organo interessato:
ma ciò non basta a dire che si amano:
salvo la soluzione del sado-masochismo, oggi sempre più just-married.
Milano, 20 maggio 2009