IL DIAVOLO, O IL PROBLEMA ECONOMICO

Sabato domenica 14-15 marzo 2009
in anno 152 post Freud natum

 

Lettura di:

S. Freud
Il problema economico del masochismo
OSF 10

Possiamo trattare il concetto “diavolo” – ne do definizione come di ingannatore a tempo pieno – senza bisogno logico di credere nella sua esistenza personale.

Ma quasi quasi questa credenza aiuta il lavoro sul concetto, perché favorisce la domanda:
come è possibile che uno sia tanto idiota da vivere come un pidocchioso a condizione che tutti siano pidocchiosi come lui? (invidia, o superbia dello stupido).

Questa domanda si pone sul terreno dell’osservazione, senza bisogno di speculazioni diaboliche:
osservando, appunto, che ci sono persone che in qualche compromissoria misura vivono così, molti se non tutti.

Ho suscitato antipatia in credenti e miscredenti sostenendo che il diavolo è un idiota, non quell’intelligente sulfureo che tutti credono.

Sostengo da tempo che l’aggettivo “economico”, nell’articolo citato, è stato correttamente scelto da Freud, in questo luogo dei suoi scritti come in ogni altro.

Ossia che non è affatto vero che l’uomo è orientato naturalmente, necessariamente, alla ricchezza, al bene, alla verità.

Collego le tre cose (si osserva che senza ricchezza rifiuto di parlare di bene e verità):
a esse ci si converte, come un accadere psichico (psychisches Geschehen), inedito.

Sto suggerendo di collegare il problema del masochismo al problema economico tout court, come se ne parla da ogni parte.

Vorrei, se ne avrò occasione, parlare della “follia” di Erasmo, che non avrebbe potuto pensarla, lui come quasi tutti negli opposi schieramenti di allora come di oggi, come (dis-)economica.

Milano, 14-15 marzo 2009

 

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