Prima di leggere ciò che segue, è consigliabile pensare a tanti fatti osservabili:
ai nostri disturbi, comportamenti sintomatici, bizzarrie, inibizioni, habitus alimentare e anche sessuale, et coetera più coetera, ossia a fatti appunto ben osservabili di noi e altri.
Ebbene, fin da bambino mi parlavano della “trasfigurazione”, che non capivo ma mi incuriosiva, mentre altri “trans” non mi incuriosivano affatto.
Con tempo e pazienza la mia curiosità è stata soddisfatta:
il nostro corpo esiste soltanto in stato trasfigurato, nel meglio e nel peggio, a partire dal fatto che viviamo per mangiare e non mangiamo per vivere, anche quando mentiamo affermando il contrario.
Nella sua vita, o moto, il corpo naturale (quello della medicina) non appare mai come natura (salvo che nell’utile artifizio medico in certi casi):
quando lo predichiamo naturale lo deliriamo, e quando lo vediamo naturale lo alluciniamo (le allucinazioni visive sono rare o inesistenti salvo questa, generalissima):
poi ci sono allucinazioni e deliri psichiatrici, diversi, so bene, ma non nel contenuto.
In ciò, sul corpo umano, le morali storiche sono deliranti e allucinatorie, specialmente quando sono morali sessuali:
queste devono soltanto convertirsi, intendo alla verità che flagrantemente nella vita sessuale gli organi sono trasfigurati rispetto alle loro funzioni organiche.
Dicobene “organiche” o biologiche:
allucinazioni e deliri anzidetti sono iniziati lo stesso giorno, molto antico ma rimasto postmoderno, in cui, quanto all’uomo, si è scambiato biologico con animale:
una piccola non risolutiva correzione è venuta con l’invenzione del cyborg.
La trasfigurazione è bene verbalizzata da quei simpatici schifosi che sono i bambini, quando parlano divertiti delle feci e delle puzze, e perfino quando a due-tre anni ci compaiono di fronte, sogghignando, con il viso dipinto delle loro deiezioni come Indiani d’America.
Certo c’è trasfigurazione e trasfigurazione:
quella perversa cerca di negare la prima (l’idea di “basso” corporale è perversa).
Vada per la parola “meraviglia” (articolo di ieri):
ma non si addice affatto alla natura, bensì alla metanatura osservabile in tutti i nostri comportamenti, anzitutto verbali, che sono comportamenti biologici nella trasfigurazione.
Ecco un modo facile per illustrare ancora una volta che:
1° “psicoanalisi” è una parola non necessaria per designare il suddetto set di osservazioni, che sono a disposizione di tutti senza dimostrazione né Teorie:
è una parola da riservare esclusivamente all’applicazione, nella cura, del pensiero capace di osservare il corpo in quanto sempre e normalmente trasfigurato;
2° il pensiero sano è quello che sa osservare (senza inibizione o angoscia) il corpo in quanto trasfigurato:
anni fa ho detto “pensiero di natura”, o pensiero sovrano in quanto legifera la trasfigurazione.
Milano, 9 gennaio 2009