POVERO CRISTO

Sabato domenica 20-21 dicembre 2008
in anno 152 post Freud natum

 

Lettura di:

Sigmund Freud
Profilo della psicoanalisi (1931)
Notizia [*]

Nel trattarlo bimillenariamente-tradizionalmente come poveroCristo, noi cristiani abbiamo fatto del nostro peggio più di tutti:
non i Musulmani, meno ancora gli Ebrei, né i bestemmiatori più varî, o gli atei, i laicisti cattivi eccetera.

Infatti:
abbiamo dato il via al visionario “volto di Cristo”, all’amore privo di significato e insensato che gli attribuiamo, all’inattendibilità o inaffidabilità con cui lo connotiamo, al denotarlo come un “fatto” privo di discorso, come un oggetto di fede privo di ragione propria, un astro insensato pari a tutti gli astri, una visionaria meteora cioè un fenomeno paranormale e pirotecnico da baraccone spirituale per debili, al “conoscerlo” come uno senza pensiero cioè senza conoscerlo:
ossia il docetismo bimillenario con-sacrato da Dante nel suo cristianesimo senza Cristo:
insomma un povero Idiota (Dostoevskij).

Nei secoli, nessuno come noi cristiani ha tanto concesso all’amore come innamoramento, e all’idea di istinto-concupiscenza (ancora Cristo trattato come un imbecille):
“Dio” avrebbe l’istinto dell’amore come suo predicato essenziale, l’amore dell’Idiota:
il povero Cristo è dunque una deduzione teologica.

Cose già dette più volte, recentemente nell’articolo “L’intellettuale Gesù” di giovedì 11 dicembre:
e cose da … sbattezzarsi, ma ho motivo per non aderire alla pratica dello sbattezzo.

La rimozione, e dunque la nevrosi, ha sì iniziato a esistere fin dal peccato originale
– ciò è scritto nel Genesi: inibizione, sintomo, angoscia, ideazione delirante, fissazione -,
ed è documentata nella più antica letteratura, occidentale e orientale:
però il suo rilancio mondiale ha avuto nuovo inizio con la rimozione cristiana del pensiero di Cristo, donde imbecille o idiota (chrétien-crétin)
– gli Ebrei non lo hanno rimosso, hanno lasciato ai Cristiani il compito di farlo, e questi lo hanno fatto benissimo; i Musulmani hanno fatto un’altra operazione ancora, accomunante nella differenza gli uni e gli altri -:
un pensiero attestato da testi e da essi datato quanto basta, decennio più o meno, tanto da sollevare la corretta questione se possa non essere esistito un pensante (individuale) di un tale pensiero:
esempio: tra millenni potremmo aver perso ogni traccia biografica di I. Kant ma, posto il pensiero kantiano, potremmo annullare la questione dell’esistenza individuale del pensante Kant?:
prima di rispondere, attenzione:
la questione non riguarda anzitutto Cristo o Kant, ma ciascuno di noi.

Noi Cristiani potremmo vantarci davanti al Tribunale della Storia, dimostrando che la nevrosi l’abbiamo (re)inventata noi:
chi ci farebbe concorrenza?:
forse gli Ebrei, ma qui inizierebbe una disputa finalmente interessante (ce ne sono pochissime), e priva di antisemitismo e di anticristianesimo:
poi, come si dice, vinca il migliore:
non vorrei essere il vincitore in una tale disputa.

La nevrosi è antica:
ma è moderna dal cristianesimo in poi.

“Radici cristiane dell’Europa”?, sì:
sono le sue radici poverocristiane.

La rimozione offende il pensiero di ognuno di noi, riducendoci a povericristi.

Buon Natale!

__________________________

[*] Sul finale contiene un’invitante pagina (oppure odiosa: giudichi il lettore) di Freud su Gesù Cristo.
Il testo ha avuto una curatissima edizione riservata a pochi, in: Verbarium, Associazione culturale Michele Ranchetti, Firenze, a cura di Roberto Righi, 2006, unita al testo tedesco del manoscritto freudiano inedito curato da Manfred Hinz.
Apparso in:
S. Freud, Scritti di metapsicologia, Bollati Boringhieri, Torino 2005, pp, 215-235, a cura di M. Ranchetti;
Psicoterapia e scienze umane, 39, 2005, pp. 455-478, dal titolo “Un frammento inedito di Freud del 1931”, con una Nota introduttiva di M. Ranchetti e una Presentazione di P. Roazen.
La traduzione è di Stefano Franchini.

Milano, 20-21 dicembre 2008

 

THINK!

Il contenuto è protetto!

Fino a nuovo avviso,

i testi proposti sul sito sono accessibili in sola lettura.

Grazie