Mi intendo poco di Massoneria, invito dunque a considerare l’accostamento come un divertissement, già esplicito nei due articoli “Mattoni-Massoni” (1) e (2) del 21 e 22 luglio.
Ho motivo di essere soddisfatto della mia vita per avere pos(a)to anche solo la prima pietruzza di una Mattoneria.
Ma il primo Mattoniere, o Amico del pensiero, è stato Freud per avere pos(a)to la prima forma o pietra di tale Amicizia, applicata alla cura della patologia (ma lo ha fatto già aldilà dell’applicazione detta “Psicoanalisi”).
Gli psicoanalisti, quelli che lo sono, sono gli impliciti associati di questa Mattoneria, almeno nella sua prima forma.
I mattoni sono connessi, ma meglio:
iniziano già per venire connessi con quelli di altri:
un Seminario che ho promosso forse vent’anni fa si intitolava “Seminario del domino”, per dare un’idea di una connettibilità non programmata (o organizzativa, o di gruppo, o algoritmica) che chiamo anche giuridica.
Se a leggere i miei mattoni fossero una decina di persone, e se magari qualcuna di esse ne producesse come me, sarei sicuro del mio successo:
già succede, inoltre non aspiro al primato, pur restando tutt’oggi il mattoniere o redattore di maggioranza:
non maestro, teorico, capo, tutti errori dalla cui compulsione non ho potuto esimermi presto.
Qualcuno potrebbe osservare (non necessariamente obiettare) che la mia Massoneria sa di “Regno dei cieli” ossia della terra:
ma detesto le speculazioni, lo speculare ossia l’adolescenzialismo che ha già occupato molto dei secoli nonché dei decenni delle nostre vite individuali:
è il cosiddetto “narcisismo”, non infantile bensì adol-essenziale.
Quanto al Mondo con le sue patologie, posso ben dire:
“Ho già dato!”, e auguro a tutti di poterlo dire prima o poi.
Milano, 3 novembre 2008