GIUSTIZIA

Sabato domenica 1-2 novembre 2008
in anno 152 post Freud natum

 

Lettura di:

Sigmund Freud
Trauma
OSF passim

Suggerisco di collegare il brevissimo articolo del 25-26 ottobre “Potere”, in cui sentenziavo “Potere: non ce n’è”, con quello di venerdì 24 ottobre “Obiezione!, e la giustizia”.

La Teoria tradizionale della giustizia correla l’ingiustizia con l’uso iniquo o almeno scorretto del Potere (sostantivo), e la giustizia al suo buon uso:
nessuno correla l’ingiustizia con l’impotenza, e la giustizia con il “potere” (verbo).

Si tratta di passare a collegare non più l’ingiustizia al potere ma all’assenza di esso.

É ingiustizia iniziale ogni atto (trauma) che priva il singolo della facoltà sovrana detta “pensiero”, superiorem non recognoscens, istituzione essa stessa, “divina”.

Giustizia è il potere di pensare ossia di imputare-giudicare l’accaduto, e di premeditare la legge dell’accadere, o l’appuntamento.

L’ingiustizia è l’impotenza, quella di cui il Potere iniquo
– di debolissima esistenza: anzi l’iniquità serve come prova teologica della sua esistenza –
è grottesche storiche forme.

La “miseria psichica” della Massa (Freud) è l’ingiustizia della massa.

Milano, 1-2 novembre 2008

 

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