La metà campo, divisione in due campi, è generata da una linea, una linea che può venir fatta apparire in ogni variante dell’esperienza.
Ma finché si tratta di sport, giochi, videogiochi, passi:
ma “passi” soltanto, perché si tratta pur sempre di simulazioni della guerra (per questo non mi è mai piaciuto sentirmi dare del “tipo sportivo”, benché facessi basket).
La linea è ciò che fa l’ossessione, o nevrosi ossessiva (poi la paranoia), a volte con una ferrigna metodicità che può sbalordire nell’impuntamento del suo fare sistema.
Posta la linea, l’ossessivo non-viene mai, o viene troppo presto, è sempre fuori tempo in un tempo eterno:
non-viene nella correctness della simulazione del convenire in campo, sempre di battaglia.
La linea una volta posta
– astrattamente, presuppostamente, coattamente, “inconsciamente” -,
nei suoi due versanti potrà poi trovare s-posto chiunque, anche un uomo e una donna, che magari crederanno di essere “a posto” grazie alla linea, ognuno nella “sua” metà campo.
Ma la linea non inizia da e tra uomo e donna (errore già attestato e micidiale in Omero), sia pure in democratica e egualitaria parità, caballero y caballera già nell’amor cortese (nel quale sappiamo che non accadeva niente, o, se accadeva, era peggio).
La linea inizia tra caballero y caballero, uomo e uomo parificati dopo l’uccisione del padre (non faccio l’antologia di Freud al riguardo):
“padre” è semplicemente uno dei due uomini quando si trova a essere stato fonte di beneficio per l’altro, in una asimmetria senza diseguaglianza:
il parricidio è l’uccisione di questo rapporto (solo poche volte cola il sangue direttamente, il buon-papà e Babbo natale conseguono al parricidio):
disconosciuta questa asimmetria, che richiede solo riconoscenza-riconoscimento formale, nasce la linea-divisione tra caballero y caballero, e solo secondariamente tra caballero y caballera, donna inclusa nell’ostilità “amorosa” (si riveda l’articolo di ieri).
In “Il Pensiero di natura” si tratta dell’ostilità al solo rapporto che sia tale, siglato S-A:
è il rapporto asimmetrico di lavoro su una materia prima tra due soggetti, il secondo dei quali porta a termine il lavoro del primo:
i due posti sono intercambiabili, anche tra uomo e donna, il che lascia liberi i sessi.
L’ossessivo, poi il paranoico, rifiuta come S (un soggetto) di riconoscere l’apporto di lavoro di A (un altro soggetto), e ritira il proprio lavoro dal rapporto affinché non possa più darsi né dirsi che A vi interviene con frutto:
il rifiuto è alla fecondazione (extrasessuale, ma come lo fosse).
L’ossessivo fa che si formino due mucchi (piccoli), il paranoico non fa neanche il suo, e aspetta che si esaurisca quello dell’altro:
todos pobrecitos, pobrecitas incluse:
il calcolo dell’incidenza di tutto ciò sull’economia mondiale non è neppure stato tentato.
Milano, 28 ottobre 2008