Suggerisco di non perdere l’occasione dell’articolo di ieri, “Il dolore e il petrolio”, e di rileggerlo.
In altri termini ancora:
conoscete certamente espressioni come “L’uomo è una m…!”, “Non bisogna prendersi troppo sul serio!”, ambedue (con tante altre) istigazioni a buttarsi via:
ossia alla diseconomia.
Il bambino, né stucchevole né pedante, si prende e prende sul serio (non è “narcisistico”).
L’imprenditore idem (quasi).
Non faccio che parlare della diseconomia, angoscia, dolore, che presiedono a povertà e patologia, ri-produttrici (non produttrici) di dolore e angoscia.
Quest’ultima la riconosciamo sì ma soltanto come sintomo da sedare, non la conosciamo come segnale di un insulto da imputare.
Freud avrebbe detto che la vera angoscia è “inconscia”, come il senso di colpa:
che non deriva dalla colpa ma la fa commettere.
Milano, 15 settembre 2008