Sabato domenica 21-22 giugno 2008
in anno 151 post Freud natum
Lettura di:
S. Freud
Progetto di una psicologia
OSF 2
Ho più fonti di informazioni, che nel loro insieme mi rendono inutile il disporre di un oneroso servizio di Intelligence:
da tempo ho imparato che non ci sono che segreti di Pulcinella (compreso quello di essere delle variabili di una funzione, ossia malati).
Una fra altre è data dai comics, mentre il cinema e il romanzo sono oggi all’esaurimento, se ne ricava poco:
da uno di essi, il celebre “Dago”, ho appena raccolto un’ennesima informazione, e precisamente sull’ignoranza mondiale:
un nobile dà del plebeo a Dago, il quale replica:
– Non dimenticare che anche Gesù era plebeo.
Penso che quasi nessuno abbia notato o noterebbe l’ignoranza, peggio che inesattezza:
Gesù, qualsiasi cosa se ne pensi, nella narrazione che lo riguarda non è un plebeo, è un aristocratico e del rango più alto, in quanto discendente di Davide da parte di padre:
gli esegeti non escludono, congetturalmente, la medesima discendenza da parte di madre, pur mancandone la certezza testuale
Riassumendo, Gesù:
1° un aristocratico, 2° un forte e precoce intellettuale, 3° un rivoluzionario quanto al vecchio “amore”, 4° un pensatore non Teologo:
anche Gesù aveva il sovrano progetto di una psicologia, progetto di una psicologia sovrana.
A partire dal giorno dopo, progressivamente, il cristianesimo non se l’è cavata molto bene in tutti i quattro punti:
per un po’, almeno l’iconografia ha tenuto ma poi ha ceduto anch’essa:
insomma, siamo arrivati alla sacrafamigliola casa-bottega (di falegnameria), a una psicologia e cultura piccoloborghese, a una salvezza provinciale, a un pensiero costituzionalmente vile e, come diceva qualcuno di cui parlerò, a una “religione da serve”:
quel qualcuno sbagliava per parzialità: da serve e Professori, attraverso tutti i gradi delle prime e dei secondi.
Sottolineo in particolare l’antiintellettualismo, e la censura del sapere se non consegnato a pochi, differenziati, gerarchizzati professionismi (teologico, filosofico, scientifico e in particolare medico);
come pure la prona accettazione dell’amore-Eros greco salvo poi sublimarlo in “Cielo”;
infine l’essersi fatto abbracciare dalla “ragione” del pensiero greco tanto avverso al pensiero di Cristo.
Riduzione congiunta di pensiero e sovranità:
stante l’impatto storico del cristianesimo nella civiltà, ciò ha avuto conseguenze di nevrosi e sul nesso nevrosi-civiltà.
L’aristocrazia ha privilegio, lusso:
qui, quello di sapere-potere distinguere tra realtà e reale (vedi l’articolo di ieri).
Sull’aristocrazia, che non è ancora sovranità (talora anzi!, vedi Shakespeare), vorrei tornare.
Milano, 21-22 giugno 2008