Mi sono fidato presto di J. Lacan, e ho fatto bene, perfino in ciò in cui lo ho dovuto correggere.
Si può convivere solo con qualcuno che fa patto, accordo, non con qualcuno con cui si ha il problema di dichiararsi, o no, d’accordo:
è il concetto stesso di Costituzione, in cui l’accordo precede, non per “armonia”:
l’Ideale dell’armonia fa cadaveri, perché riconosce solo stonature.
Ne riporto qui una frase sulla quale ho più volte fatto affidamento – già sulla copertina del mio “Lacan in Italia” del 1978 -, e ancora recentemente:
“Tale è lo sgomento che s’impadronisce dell’uomo allo scoprire la figura del suo potere, che se ne distoglie nella sua stessa azione quando questa la mostra nuda. É il caso della psicoanalisi.”
“Tel est l’effroi qui s’empare de l’homme à découvrir la figure de son pouvoir, qu’il s’en détourne dans l’action même qui est la sienne quand cette action la montre nue: c’est le cas de la psychanalyse.”
Sottolineo soltanto che il conflitto è individuato nell’avversione a potere:
chi avrebbe detto che la psicoanalisi è un discorso di potere?
La psicoanalisi correla potere-sapere-amore-pensiero,
rendendo ognuno di questi fattori esistente nella correlazione, e solo in essa,
per mezzo della “castrazione” dei sessi dall’avversione alla correlazione.
In precedenza avrei trattato quell’“effroi, sgomento” come sinonimo di “angoscia”, mentre oggi li distinguo come due momenti successivi:
è per sgomento – l’affetto della caduta del pensiero, panico – che ci si distoglie, quello per la minaccia di un’angoscia che non si produrrebbe affatto se non ci si distogliesse:
quella minaccia è un caso di menzogna espressa in forma di predizione fasulla, e perfino risibile.
Avevo dimenticato che tre righe oltre J. Lacan definisce sé stesso “uno degli operai formati alla sua scuola”.
Torno decenni addietro affinando la mia traduzione di allora:
“…se ne distoglie in quell’azione che è proprio la sua quando questa azione la mostra nuda…”,
o anche:
“… in quell’azione che tanto più è la sua in quanto questa azione la mostra nuda”,
ma ora sto affinando Lacan.
Milano, 20 febbraio 2008