Più che augurarci Buon anno! dovremmo augurarci Buon appetito!
Ne abbiamo poco e pochi.
L’ingordigia, in generale i vizi con i loro presunti eccessi, occultano lo stato di pochezza di appetito, la ferocia idem.
Appetito è sinonimo di desiderio o voglia.
Datemi un desiderio e vi solleverò il mondo!
Un esempio contro gli equivoci:
il Capitalismo è stato un desiderio, qualunque cosa se ne pensi:
non ci sono microdesideri, e la “microeconomia” è solo una partizione universitaria.
In fondo siamo degli anoressici, il cui standard o soglia di anoressia ci consoliamo a chiamare normalità, mentre è solo patologia addomesticata.
Lo stesso sfruttamento materiale dell’umanità fa leva sulla povertà di appetiti.
L’appetito non è ancora stato riconosciuto come facoltà, forza formale e non bruta.
Il desiderio non è bisogno:
ci vuole l’aperitivo, farselo venire ossia coltivarlo:
è cultura, civiltà.
I Paradisi non sono stati concepiti come condizioni di buoni appetiti:
allora, esistenti o meno, non sono Paradisi.
Che cosa ce ne faremmo di un Dio senza appetiti, ossia che non dà il buon esempio?
Apprezzo Gesù per aver dato il buon esempio ossia per essersi mantenuto uomo:
non ci vedo un anoressico.
Milano, 7 gennaio 2008