IL GOVERNO IN FUMO, O LA TEOLOGIA POLITICA

Leggiamo su tutti i giornali di oggi, domenica 18 novembre, che il Comune di Napoli ha proibito il fumo nei parchi di Napoli, con massima pubblicità nazionale, e con ammende.

Premesso che adoro Napoli e i Napoletani come li ho conosciuti, penso che Totò e Eduardo avrebbero pensato come me.

Posso capire, senza approvare, che negli USA il fumo sia proibito nei quartieri-bene di San Francisco, San Diego eccetera, e forse perfino nel deserto intorno a Las Vegas:
ma a Napoli!, con il problema di tonnellate di immondizia marcescente nelle strade,
su cui il Comune non ha potuto legiferare efficacemente nulla.

É il problema del Potere, o del Governare, come tale:
in difetto di Governo, resta solo da dimostrare che il Governo esiste, così come si dimostra che Dio esiste,
fede per le masse, proletarie ma anche (piccolo-)borghesi.

Ma non sto parlando della declassata Italia anzitutto meridionale:
parlo del Mondo per esempio degli USA:
dopo anni dall’invasione dell’Irak, e della dimostrata sciaguratezza economica e politica di questa risibile e sanguinosa e costosa e pericolosa strategia, sono pervenuto alla persuasione che questa brillante iniziativa dell’Amministrazione americana aveva il medesimo scopo del Comune di Napoli, quello di dimostrare l’esistenza di un Governo.

Non sto parlando soltanto dell’ultimo ventennio della storia politica nazionale e mondiale,
perché con questo ragionare risalirei fino alla dimostrata dissennatezza della Prima Guerra Mondiale, da cui discende ancora il nostro presente mondiale e individuale.

Allorché Freud ha parlato dell’impossibilità di governare (insieme a quella di educare e di psicoanalizzare), non era depresso bensì logico nonché politico:
infatti impossibilità non significa impotenza,
significa impensabilità fino a nuovo ordine:
ordine di pensiero.

Che la nevrosi possa essere curata è questione non meno rilevante ed estesa di quella del governo del paese e del mondo.

Milano, 19 novembre 2007

 

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