INFANTICIDIO, POPOLO, CORPO, ABORTO

Dal “Dictionnaire des idées reçues” (Dizionario delle idee comuni) di G. Flaubert :
alla voce “Infanticidio” si legge il gelido referto storico-sociologico:
Lo si commette solo fra la gente del popolo.”

Consiglio di rileggerlo, e ancora e ancora.

Non voglio scrivere un Trattato, ma solo accennare alla lunga lista di questioni che da qui si aprono, tra le quali:
popolo, “buon popolo” (chi lo ha mai visto?), massa, proletariato …,
“popolo”, “sovranità popolare”, “Diritti umani”, “rispetto della persona umana” (brrr!) …,
aggiungo solo la questione dell’aborto:
in effetti lo si commette solo fra gente del popolo (io sono antiaborista, ma gli antiaboristi ci hanno mai pensato?)

Non mi piace il “popolo” di Pellizza da Volpedo.

Non concludo, ma termino con un’osservazione di vecchia data e fattibile da tutti:
con referto gelidamente analogo a quello di Flaubert, e in buona compagnia con C. E. Gadda, osservo che il “popolo” della frase di Flaubert non è mai stato così bene rappresentato come nell’inferno della stanza d’attesa gremita di un medico, o di un pronto soccorso.

Ecco il corpus vile – nella sua distinzione da uno habeas corpus finalmente dignitoso e conclusivo, che è quello di Freud – da cui la Medicina continua a essere definita, per poi definirne i malati, che dico?, gli uomini.

Milano, 10 settembre 2007

 

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