Sabato domenica 26-27 maggio 2007
in anno 151 post Freud natum
Lettura di:
S. Freud
La questione dell’analisi laica
(malamente tradotta “Il problema dell’analisi condotta da non medici”:
la laicità continua a farsi attendere)
OSF 10
Questa opera di Freud designa e colloca lo psicoanalista altrove rispetto al divano, in strada o in piazza, alla forgia o al foro, identico restando nell’una o nell’altra posizione.
Ogni anno che passa scopro con sempre maggiore estensione che Freud l’ha fatta veramente grossa.
I secoli hanno oppresso e oscurato il pensiero in quanto giuridico, o “de natura”, prima con il Diritto naturale, poi con i Diritti umani:
c’era un’altra strada, sempre evitata (nevroticamente, psicoticamente, perversamente, e soprattutto teoricamente).
Negli anni abbiamo scritto, facendo seguito all’averla fatta grossa di Freud, due libri: “La questione laica” e “Libertà di Psicologia”.
Salvo eccezioni rare, gli psicoanalisti non sono mai stati all’altezza di Freud sulla questione:
si è cercato di camuffare questo fatto con il dissenso antifreudiano, secondo la supposizione che il dissenziente sarebbe all’altezza di ciò da cui dissente, il che è falso:
non si guarisce dalla nevrosi perché si dissente da essa come dalla gastrite (e ancora!: andiamo pazzi per le nostre patologie organiche!),
né si è freudiani-psicoanalisti perché ci si dichiara “d’accordo” con Freud.
Gli psicoanalisti non sono ancora all’altezza di Freud:
non solo uno per uno, ma nella loro forma associativa, sempre la stessa (l’Associazione di diritto privato).
Se il concetto di lobby non fosse già stato proposto, potrei proporlo io psicoanalista (che imprudenza!) progredito al pensiero giuridico detto pensiero di natura:
infatti ho proposto la lobby o “amicizia” degli “amici del pensiero di natura” (con limitato successo).
Da anni abbiamo inventato-posto l’“Avvocato della salute”, sulla base dell’avere individuato che lo psicoanalista già lo è per definizione, e senza essere necessariamente iscritto all’Albo degli Avvocati, come non dei Medici né degli Psicoterapeuti:
lo “Psicoterapeuta” non esiste, non più degli asini che volano, dato che questa pseudocategoria da due soldi designa almeno venti pratiche diverse:
l’“Albo degli Psicoterapeuti” è l’Albo dell’inesistenza, un cupo prodigio giuridico.
Milano, 26-27 maggio 2007