Domenica 4 marzo 2007
in anno 150 post Freud natum
Lettura di:
S. Freud, Tre saggi sulla teoria sessuale, OSF 4
Nevrosi negativa della perversione
Bambino perverso polimorfo
Segnalo in particolare la tesi (Primo saggio, Le aberrazioni sessuali, p. 477):
“la nevrosi è la negativa della perversione”.
E anche (Secondo saggio, La sessualità infantile, p. 500):
“il bambino [ha una] disposizione perversa polimorfa”.
Ma qui è il moralista a essere in pericolo perché, se non coglie la buona occasione per tenere finalmente la bocca chiusa, si esporrà nella sua formazione reattiva cioè nella sua peversione morale: che è la perversione peggiore proprio nella sua ambizione universalistica anzi imperialistica.
Freud è al servizio del ripensamento di una moralità, urgente anzitutto per l’educatore – l’uomo più esposto di tutti alla perversione – prima ancora che per la maggioranza di noi gente comune, che siamo solo dei poveri peccatori al dettaglio.
Il bambino non è scandalizzato dal suo essere perverso polimorfo, né lo è perché sarebbe stato scandalizzato: lo scandalizzare i bambini, di cui è stato detto che piuttosto sarebbe meglio suicidarsi, è cosa molto diversa.
In proposito Vera Ferrarini mi ha fornito questo passo di Carlo Emilio Gadda:
Carlo Emilio Gadda nel 1946, raccolto nel testo I viaggi la morte, Garzanti 1958, ha scritto sotto il titolo “Psicoanalisi e letteratura”
“Un dolcissimo slogan costituisce l’enunciato-base delle nostre deduzioni verbali sull’argomento, ed è ‘la divina innocenza dei nostri fanciulli’. A codesta postulata innocenza Freud contrappone sgarbatamente un suo solforoso teorema: ‘Il bambino è il perverso polimorfo’. E si studia di dipanare il groviglio dei rapporti psichici tra il bambino e la madre, tra il bambino e la balia. E sostiene che i suoi labbruzzi siano incitati a suggere non soltanto da un sano e romanamente acquisitivo appetito, ma anche da una tal quale alessandrina voluttà. E, poi, è un perverso, ed è tale in più direzioni. Nel prendere e nel restituire.
Poveri e cari lattanti! Il motto oltremondano li diffama.
Poco prima aveva notato come la psicoanalisi fosse duramente repudiata, e press’a poco come un ritrovato arbitrario, denigrante l’umana gentilezza, nonchè beninteso il decoro latino e la stabilità di Monte Mario”.
Milano, 4 marzo 2007